giovedì 5 agosto 2010

Francesca Woodman.

Milano, Palazzo della Ragione.

Dal 16 luglio al 24 ottobre ospita più di 100 scatti della fotografa statunitense Francesca Woodman.
Un'artista geniale e irriverente che ha utilizzato il suo corpo come materia prima per le sue opere. Percorre un viaggio del tutto personale intriso di materialità e corporalità, dove fisicità e spazio ambientale, sia esso naturale o una stanza spoglia, vanno spesso a confondersi. Ama sporcarsi e sporcare, sentire il contatto epidermico di polvere, vernice, cemento, legno, foglie, acqua. Cerca di confondere il suo corpo nella concretezza plastica che la circonda, quasi per perdersi in un profondo panteismo.

Utilizza spesso gli specchi, superfici riflettenti che espandono e moltiplicano, sempre in linea con una personale ricerca spaziale. Compaiono frequentemente immagini sfocate dei volti, nella maggior parte dei casi per la cattura di un movimento, che vanno a elevare l'impatto fisico e formale dell'opera, cancellando emotività e identità e lasciando solo la materia. Si eludono quindi i classici schemi empatici, in modo da riuscire a comunicare solo attraverso il mero utilizzo della corporalità.

L'artista si suicida all'età di soli 22 anni nel 1981 gettandosi da un grattacielo di New York. Si conclude quindi il suo viaggio creativo, cercando di spiccare il volo proprio come gli "angeli caduti" che qualche volta appaiono nei suoi scatti.


Vi lascio questi link per reperire altre informazioni a riguardo:

Mat.

2 commenti:

Elisa ha detto...

Ho visto la mostra mercoledì scorso. Bellissima!!!! Merita davvero per gli appassionati di fotografia. :)
Non sapevo si fosse suicidata O.O!
Le foto sono tutte in bianco e nero, ma sono stupende. Viene anche proiettato un video dove lei stessa spiega come ha realizzato alcune foto.
Andateci! Bravo Mat. (Matteo?)

Mat. ha detto...

No, Mat. :p
Grazie per il primo commento.
Hai ragione, la mostra merita, eccome.
Continua a seguirmi, ho appena iniziato.

Mat.

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